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I Manoscritti matematici di Karl Marx, oltre che per il contributo scientifico allo studio del calcolo differenziale tale da inserirsi nella revisione critica che va da Lagrange a Cauchy e Weierstrass, hanno importanti implicazioni per quanto concerne la problematica della dialettica e la critica dell’economia politica. Il “mistero” delle entità infinitesimali del calcolo differenziale, come il “mistero della merce”, può sciogliersi solo risalendo alle operazioni umane sottostanti, esaminando, in questo caso, la forma che, di volta in volta, il calcolo differenziale assume attraverso i processi delle sue operazioni algebriche. Esattamente come nel caso dell’enigma della merce. È già questo un importante punto di congiunzione, in Marx, tra critica del calcolo differenziale
e critica dell’economia politica.
Per Karl Marx (1818 – 1883) la matematica è stata questione centrale nel corso di tutta la sua ricerca scientifica. Fu però negli ultimi anni che si dedicò intensamente allo studio della matematica pura e più precisamente del calcolo differenziale, su cui scrisse diversi testi raccolti in questo volume. “Nessuna denegazione riesce a sbarazzarsi di tutti gli ‘spettri di Marx’. Sarà sempre un errore non leggere e rileggere e discutere Marx. […] Sarà sempre un errore, un venir meno alla responsabilità teorica, filosofica, politica. […] Non abbiamo più scuse, solo alibi, per distoglierci da questa responsabilità. Non ci sarà altrimenti avvenire, nessun avvenire senza Marx. Senza la memoria e l’eredità di Marx” (Jacques Derrida).