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Pubblicato nel 1938 in Inghilterra e rielaborato fino agli anni ’50, il Karl Marx di Korsch è un riuscito tentativo di confrontare il pensiero di Marx con un trentennio di storia del movimento operaio, dalla crisi della II Internazionale alla Rivoluzione d’ottobre, fino ad arrivare alla svolta staliniana nel 1926. Con questa monografia su Marx, Karl Korsch riesce a stabilire un colloquio teorico profondo con tutta l’opera marxiana, sostenendo la tesi della continuità tra l’opera giovanile e quella della maturità, e offrendo una nuova impostazione del rapporto Marx-Hegel, nonché una concezione del marxismo come scienza sociale. La fecondità e la novità di quest’opera risiedono nel superamento della falsa alternativa tra marxismo come metodo e marxismo come concezione del mondo, attraverso il concetto di marxismo come “scienza critica, non positiva” che, nella misura in cui individua scientificamente le contraddizioni della società borghese e le forze che dovranno farla esplodere, diventa l’arma rivoluzionaria del proletariato.
Karl Korsch (Tostedt, 1886 - Cambridge, 1961), filosofo e politico tedesco, dopo aver studiato economia, diritto e filosofia, in Inghilterra entra in contatto con la Fabian Society. Tornato in Germania, aderisce al Partito socialdemocratico indipendente e, dopo la scissione dell’USPD, al Partito comunista tedesco. Nel 1923 partecipa al fallito tentativo insurrezionale del Partito comunista e, nello stesso anno, pubblica Marxismo e filosofia, che gli procura uno scontro con il Comintern e l’espulsione dal partito. Emigrerà negli Stati Uniti nel 1933.