Edizioni Pgreco

Switch to desktop Register Login

Formato: 11 x 17 cm
Pagine: 164
Data di pubblicazione: 2011
ISBN: 978-88-9556-345-9
Prezzo di vendita: 13,30 €
Sconto: -0,70 €
Sconto: -0,70 €

Prezzo:

14,00 €
Prezzo di vendita: 13,30 €
(-5%)

D. A. F. de Sade

Francesi ancora uno sforzo se volete essere repubblicani

La vera rivoluzione è quella contro il cristianesimo, la sua metafisica e la sua morale. Questo il grido di battaglia del marchese de Sade, che, anticipando di molto il furore caustico e nichilista di Nietzsche, in pieno Illuminismo, incita la pubblica opinione ad andare oltre le “incompletezze” dei dirigenti rivoluzionari, ai suoi occhi ancora incatenati alle certezze ipocrite del moralismo cristiano. “L’insurrezione deve essere lo stato permanente di una repubblica” – ammonisce il marchese – e chi deve mantenere questo “perpetuo scuotimento” non può essere persona molto morale. L’immoralità è l’unico vero e reale motore della rivoluzione necessaria. Gli scritti politici di Sade svelano la politicità dell’intera opera sadiana: dallo sfondo dell’illuminismo in cui si collocano, superano la dimensione della rivoluzione prima, quella della classe borghese, per proiettarsi in avanti, anticipando la critica della struttura familiare della società, la critica della famiglia, della religione e di ogni ipocrita riformismo.

D. A. F. de Sade (Parigi, 2 giugno 1740 – Charenton-Saint-Maurice, 2 dicembre 1814): aristocratico, esponente maledetto dell’ala estrema del libertinismo, filosofo, scrittore, saggista, è l’ombra nera del Secolo dei Lumi, il padre di tutti i cattivi maestri. Molte delle sue opere vennero scritte in carcere. Fu infatti perseguitato da ogni regime: prima dal regime monarchico, poi dalla Rivoluzione Francese (a cui aveva aderito) e infine anche dal governo napoleonico.